venerdì 14 gennaio 2011

E la composizione???

Parlando di disegno , linee , forme , spazi ci viene spontaneo chiederci che ruolo gioca la composizione in tutto questo. Viene, così ,  spontaneo porsi alcune domande come : esiste la composizione nei disegni dei bambini?? E’ effettivamente già presente nelle lorio prime creazioni o solitamente la si può ritracciare  solo dopo che il nostro piccolo artista è diventato più abile nel creare le sue piccole opere d’arte ed osservare ciò lo circonda??
 Quando si parla di composizione ci si riferisce a una disposizione di linee, forme, spazi e colori che mostrano all’osservatore il lavoro svolto dall’artista, piccolo o grande che sia, ma dobbiamo dire che possiede  anche una funzione estetica  che si riferisce al modo in cui i vari elementi sono coordinati e bilanciati tra loro. La composizione è fondamentale, infatti ha un ruolo molto importante nella lettura del disegno poiché aiuta e facilita la comunicazione del significato. Possiamo definirla come un piccolo pezzo di un grande puzzle che non deve mancare poiché senza di esso non si potrebbe completare il lavoro.. 
Per riprendere le possibili domande iniziali che una persona qualsiasi interessata a questo campo può porsi, si può affermare che nella primissima fase della creazione di forme, gli elementi appaiono sconnessi e distribuiti a caso sul foglio, questa è una fase che dura poco ed è successivamente seguita prima dal raggruppamento di forme disegnate in stretta contiguità reciproca e, poi, dai tentativi di allineamento in verticale o in orizzontale. Questa strategia di allineare le figure si perfeziona sempre più  con l’esercizio e così il piccolo artista inizia a prestare più attenzione alle distanze, sempre più eque ed equilibrate, tra le figure  le quali, quest’ultime, saranno più proporzionate ed acquisiranno maggior differenziazione in termini di forma e grandezza. Successivamente troviamo le così dette linee base che uniscono, ancorano tutte le figure su un piano comune. Solitamente gli oggetti vengono collocati nella parte inferiore della pagina e ciò implica una distinzione tra terra e cielo. , poi iniziano ad apparire le persone , gruppi di bambini o  case, villaggi e così via. Vengono rappresentati i primi raggruppamenti che possono formarsi sulla base di alcune somiglianze come la grandezza o il colore o le attività che i personaggi rappresentati svolgono. Il secondo passo è la centratura delle figure nel foglio, che conferisce loro stabilità, e con il proseguire della pratica  le varie disposizioni simmetriche le quali diventano sempre più sofisticate e complesse e garantiscono un ordine spaziale specifico.
Più il bambino si esercita , più il disegno tende ad esser equilibrato , e possiamo quindi trovare oggetti di grandezza diversa affiancati tra loro che fanno si che il disegno risulti comunque bilanciato.
Il disegno solitamente è composto da raffigurazioni piatte e bidimensionali di oggetti e scene, perlopiù in orientamento frontale. Ciò può esser presente fino alla media infanzia  e può proseguire oltre. All’età di 9 anni questa tipologia di raffigurazione  spesso raggiunge il massimo della sua espressività. Negli anni della tarda infanzia e nell’adolescenza, persiste la preferenza per gli orientamenti canonici e le visioni ortografiche, e pochi bambini disegnano in prospettiva o usano altri espedienti tridimensionali.

Tutto ciò varia a seconda delle tematiche rappresentate , nel loro stile e nelle emozioni che intendono esprimere.

Nessun commento:

Posta un commento